Intervista dell Presidente ass. «Russkoe pole» dott.sa Ekaterina Kornilkova — Russia e Napoli, un amore lungo 240 anni
Интервью президента Ассоциации «Русское поле» Екатерины Корнилковой — Россия и Неаполь, любовь 240 лет!
Sputnik Italia si è rivolto alla promotrice di questa celebrazione, la presidente dell’Associazione culturale «Russkoe pole» Ekaterina Kornilkova.
Ekaterina, Lei e’ Presidente e Fondatrice dell’Associazione «Ruskoe Pole»( Campo Russo) con sede a Napoli. Da russa, come e’ nata l’idea di costituire questa Associazione e di cosa si occupa?
L’Associazione «Russkoe pole» nasce nel 2014. L’idea mi è venuta guardando come si è organizzata la comunità russa a Trento. Dopo averci pensato un pochino su, ho deciso che anche a Napoli doveva esserci un angolo di Russia. Ho voluto chiamarlo «поле» – campo; perché vorrei che l’amicizia tra i nostri popoli fiorisca proprio come farebbe un fiore in un campo. Per far sì che questo possa accadere intendiamo distinguerci come associazione tanto nella mediazione linguistica e culturale, quanto nel favorire l’integrazione sociale e multiculturale. La base di entrambe sta a nostro avviso nell’educazione all’interculturalità. Il che vuol dire, nella pratica, organizzare: incontri, conferenze, seminari ed attività utili alla promozione della conoscenza della lingua, della storia, del folklore, dell’arte e – perché no – anche della cucina russa. Naturalmente non ci sottraiamo a quella che può essere un’opera di assistenza ai nostri connazionali insediati sul territorio fino a divenire per loro un vero e proprio punto di riferimento.
Durante la nostra attività abbiamo partecipato e in qualità di organizzatori a numerosi eventi, conferenze e manifestazioni tenutesi in varie strutture Napoletane, Italiane ed Europee a favore della solidarietà e della pace, come ad esempio nel summit di America Latina Internazionale di Bruxelles nell 2015.
Per rafforzare la Nostra conoscenza presso gli Italiani e presso il mondo Slavo, abbiamo organizzato vari eventi nei giorni delle ricorrenze Nazionali.
Abbiamo stabilito relazioni amichevoli con le vari missioni diplomatiche presenti a Napoli, come la Spagna, il Benin, la Bielorussia, il Burkina Faso ed il Consolato Generale di Venezuela ed anche altri. con i quali organizziamo eventi, essendo diventati nostri amici.
La vostra attivita’ha dei riscontri positivi nella popolazione napoletana?
Si, e vero che Napoli e stata la citta preferita dai moltissimi russi, durante la mia ricerca storica del primo ambasciatore ho trovato tanti cognomi dimenticati, tanti storie da riscoprire. Ho fatto un elenco completo di tutti ambasciatori, personale diplomatico russo a Regno di Napoli e sucessivamente Regno delle Due Sicilie. Ho iniziato scrivere il libro «Seguendo le tracce dei diplomatici russi a Napoli o 240 anni di rapporti diplomatici di Napoli e Russia» русс.«По cледам русских Дипломатов в Неаполе или 240 Лет Дипломатических Отношений Неаполя и России». Sono stati scoperti altri palazzi importanti – come residenza dei cinque ambasciatori russi, l’albergo che nel ‘800 portava il nome «Russie». Tra due anni arriva un’altra data importante, e la idea mia mettere monumento ai marinai e militari russi, che hanno aiutato ai napoletani nell 1799.
Nella prossimita noi continueremo nostro lavoro per divulgare tra popolo napoletano cultura russa, lingua, letteratura, riti etc., sono convinta che con le “forze morbidi” possiamo far valere il nostro paese sull territorio napoletano.
Napoli è una città che trasmette tanto calore, e in generale napoletani sono molto accogliente e generose, pronti per darci la mano.
L’8 settembre avete promosso un evento molto importante ricordando i 240 anni di relazioni diplomatiche della Russia con il Regno di Napoli con la presenza, tra gli altri, dell’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov. Ci puo’ dire com’e’ andata e cosa ha significato per voi questa iniziativa?
Sono contenta che questo giorno arrivato, per quale ho lavorato più di un anno.
La mia ricerca iniziata da un libro della professoressa MGIMO. Dottoressa in Scienze Politiche Tatyana Zonova «La Russia e l’Italia: Storia delle relazioni diplomatiche». e nata la idea di trovare la prima residenza e appendere la targa per ricordare a tutti la storia, la storia vera che Napoli era prima citta su Apennini quale iniziato la storia dei rapporti diplomatici tra Italia e Russia.
Dall inizio ho cercato di spiegare ai funzionari quale il obbiettivo della mia ricerca – trovare il palazzo della prima residenza dell Ambasciatore russo a Napoli. Con la certezza nessuno sapeva dire nulla, pero erano disposti ad aiutarmi. Quindi sia dagli archivi storici, bibliotechi comuni,che persone privati abbiamo ricevuto massimo attenzione e la volonta di collaborare. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha garantito non solo la sua presenza alla festa, ma ed anche sostegno nell percorso.
Ho inviato decine di lettere a tutti gli angoli del mondo, con una richiesta di cooperazione e l’importanza dell’accordo firmato nel 1777. Molti mi hanno risposto, cercando di aiutare, ma sembrava di trovare una casa del primo ambasciatore russo a Napoli non e possibile. Ho fissato un obiettivo di leggere ogni giorno documenti storici ripristinano il quadro completo di quel periodo due secoli fa. Centinaia di chilometri sono stati passati attraverso gli archivi di Napoli e Mosca, leggendo di tanti gigabyte di letteratura on line, giornali dell’epoca, manoscritti e articoli in russo, italiano, francese, tedesco e inglese.
Da piccoli frammenti comincio a ricostruire la forma l’intera storia delle relazioni bilaterali con tutti i nuovi fatti, ho trovato i nomi e biografia delle persone che hanno fatto la storia e diplomatici avevano un ruolo molto importante. Sono stata in grado di trovare non solo i nomi delle ambasciatori, ma anche molti membri delle missioni diplomatiche a Napoli, gli ospiti della cita, artisti famosi, musicisti, attori.
I palazzi dove abitavano gli ospiti dalla Russia — ancora esistono, nonostante il fatto che Napoli e stato sfortunato, con eruzione del Vesuvio e terremoti. Una di queste case e palazzo Pescolanciano, nella zona di piazza Trieste e Trento, dove ha vissuto il primo ambasciatore russo su Appennini. Nella stessa casa soggiorno Paolo I durante i suo viaggio europeo con la moglie. Con piccoli passaggi, dalle lettere di conte Razumovsky dove ha scritto il nome del palazzo con tanti errori, ho scoperto il nome vero della famiglia proprietaria nel 1777, con i documenti contabili ho trovato che il fitto inizio ha pagare dopo la firma del trattato piu il costo di lavori per ricostruzione.
Per i diplomati rappresentare la loro patria all’estero non è un compito facile. Sulle spalle delle missioni diplomatiche cadano impegni di stabilire non solo i legami economici, politici tra i due paesi, ma i rapporti culturali e umanitarie.
Nel 1777 è stato firmato un trattato sulle relazioni bilaterali dell’Impero Russo e il Regno di Napoli, tra Caterina II e Ferdinando IV con apertura di ambasciate nelle capitali di San Pietroburgo e Napoli.
Ciascuna delle parti ha perseguito un proprio accordo di vantaggi geopolitici sfilato molte trattative non semplici, prima del accordo Napoli visito i funzionari russi di alto rango, spesso in incognito.
In generale l’evento ha obiettivo quello di ricordare come il legame tra i popolo italiano e quello russo, che si rafforzato e cresciuto nel corso dei secoli. Fin dai tempi di Caterina II, i nostri paesi hanno raporti infatti stretti diplomatici, commerciali e culturali. Le relazioni italo-russe affondano insomma le proprie radici tanto nella cultura quanto nella storia; ed il loro rafforzamento passa pertanto per un costante e proficuo dialogo politico. La solidità di tali rapporti ha storicamente permesso ad esempio all’Impero russo di espandere l’influenza della propria flotta nelle acque del Mediterraneo, così come ha portato all’aumento di fatturato del commercio tra le due realtà e creato condizioni favorevoli per la mobilità di viaggiatori ed artisti.
Ora abbiamo la possibilitra di continuare questa sperienza e dall Ambasciata della Federazione Russa in Italia e arrivata la proposta di celebrare ogni anno.
Da russa che vive in Italia, come giudica le sanzioni economiche dell’U.E. e U.S.A. e quindi anche dell’Italia, verso il suo Paese?
Dall 1777 fine a 1862 a Napoli c’era sempre la presenza dell Ambasciata russa con i Consolati Generali in altre citta dell Regno. Durante questo periodo sono stati firmati centinaia contratti e trattati tra nostri paese, quali noi abbiamo studiato negli archivi. Da qui si vede, che relazioni bilaterali erano molto convinienti per tutti due governi ( trattato di navigazione, vendite dell legno e ferro, grano). Nei tempi della visita Nicola I il Re di Borbone ha condiviso degli nuovi technologie nell fabbricato carozze e locomotive a vapore (Pietrarsa).
Dal 1862 a Napoli rimasto solo il Consolato Generale e funzionato fin 1928.
Anche oggi la Russia e considerata da imprenditori italiani come partner №1, sperando che il governo riesce a stabilire relazioni commerciali tra nostri paese.
E’ noto, e vi fa onore, il vostro impegno nell’aiuto e solidarieta’ verso le autoproclamate Repubbliche del Donbass, Lugansk e Donetsk.Quali sono i motivi che vi spingono a farlo?
Più che altro nella mia esperienza qui in Italia ho riscontrato spesso l’assenza anche delle nozioni più elementari sulla Russia e la sua storia. Diciamo che tutta la storia a partire dalla Seconda guerra mondiale è quella che vi vede meno ferrati. Ma lì molta della responsabilità è di TV e giornali. Del resto basta vedere cosa viene raccontato in Italia e in Europa del Donbass. Proprio per rompere il muro di bugie che viene diffuso a proposito dell’Ucraina, il 12 marzo e il 18 giugno 2015 presso la Sala Giorgio Nugnes del Comune di Napoli abbiamo organizzato due conferenze dal titolo: “Ucraina: ieri, oggi, domani? e “Le guerre che non ci sono” dove tra gli altri relatori- esperti sulla materia, sono intervenuti il Console Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli Amarilis Gutiérrez Graffe, e il Consigliere comunale nonché Presidente della Commissione Scuola del Comune di Napoli Arnaldo Maurino.
Nella mia infanzia sono stata in Donetsk solo una volta. Non e la mia citta e non e la mia terra, pero il popolo di Donbass io chiamo russo e considero come il MIO.
Da quando accaduto il cosidetto Maidan, e noi abbiamo capito tutta ingiustizia e rovescio della verita: il governo golpista di Kiev proiibito dell usanza lingua russa, i riti, letteratura russa, i nostri piu cari feste, come 9 maggio – giorno della Vittoria nella Grande GuerraPatriotica, e nata questa idea di sostegnere in qualche modo ribelli di Donbass.
Con la fabbrica di stampa, abbiamo concordato la produzione di bandiere e t-shirt con i simboli di Donbass e dell’URSS. La vendita era assolutamente sensa lucro e ogni mese potevamo raccogliere fondi per un orfanotrofio o medicinali negli ospedali o per i rifugiati nella regione di Rostov in Russia. Durante l’anno 2015 abbiamo partecipato più di 70 eventi in cui abbiamo raccontato la verità su ciò che sta accadendo nel Donbass. Ora questo argomento non è così “in moda”, che molti usavano per ambizioni propri, ma stiamo aiutando ulteriormente di quanto possiamo e lo faremo fino a quando la pace non arriverà nella terra delle repubbliche Donetsk e Lugansk.
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